Regione Siciliana
Assessorato dei Beni Culturali e della Identità Siciliana
Dipartimento dei Beni Culturali e dell'Identità Siciliana
Centro Regionale per la Progettazione
e per il Restauro e per le Scienze Naturali
ed Applicate ai Beni Culturali
 
     
I luoghi di Fiumara d'arte
  19 novembre 2014
 
 
Nella valle del fiume Halaisos (attuale Tusa) l'imprenditore e mecenate Antonio Presti ha liberalmente promosso la realizzazione di un parco di sculture all'aperto denominato Fiumara d'arte, peculiare esempio di Land Art che coniuga il linguaggio dell'arte contemporanea al paesaggio della fiumara.
 
Le opere, realizzate da artisti di riconosciuto valore internazionale, connotano la valle e, grazie anche alle molteplici iniziative di promozione e valorizzazione promosse da Antonio Presti, contribuiscono a costruire l'identità e la memoria culturale dell'Isola.
Pertanto, i Luoghi di Antonio Presti – Fiumara d'arte nella valle dell'Halaesa sono stati inseriti, giusto D.A. n.17 del 20 marzo 2015 tra I Luoghi delle personalità storiche e della cultura, nella sottocategoria dei Luoghi delle personalità legate all'imprenditoria e al mecenatismo.
 
LA FIUMARA D'ARTE le Opere
 
P. Consagra, La materia poteva non esserci, 1986
L'artista ha realizzato nel territorio di Tusa una sgrande cultura in cemento armato, costituita da due elementi addossati, paralleli e distinti nei colori bianco e nero, in un delicato equilibrio di pieni e di vuoti. L'opera invita a passarvi in mezzo, come a varcare una porta che conduce in un tempo diverso.
 
T. Festa, Monumento per un poeta morto, 1989
A Villa Margi, nel comune di Reitano, l'opera conosciuta come la "Finestra sul mare" è un inno al colore e all'infanzia. Una cornice azzurra in cemento armato ed armatura ferrosa, alta 18 metri ed ornata da nuvole bianche, cerca di incorniciare il mare, ma e' spezzata da un monolíte nero.
 
H. Nagasawa, Stanza di barca d'oro, 1989
L'artista giapponese ha realizzato l'opera lungo il letto del fiume Romei, nel territorio del Comune di Mistretta. E' un vano ipogeo, introdotto da un corridoio sotterraneo di 35 metri, rivestito di lastre metalliche; al centro è sospesa una barca capovolta rivestita di foglie d'oro, raccordata al suolo dal suo albero maestro in marmo rosa. L'opera concettuale è nata per essere chiusa per 100 anni, ed e' stata sigillata con una porta perchè possa vivere "solo attraverso l'energia mentale della memoria".
 
P. Schiavocampo, Una curva gettata alle spalle del tempo, 1990
Nel territorio del Comune di Castel di Lucio, un monolite di cemento armato e ferro, ai margini di una curva, si avvolge simulando il movimento di una vela battuta dal vento. La linea riproduce in verticale la curva della strada, ma, come dice lo stesso artista, viene "mossa dal vento silenzioso che sale dal mare".
 
A. Di Palma, Energia mediterranea, 1990
Realizzata nel Comune di Motta d'Affermo, è una grande onda di cemento blu che, come gonfiata dal vento, sale e scende dolcemente, legando idealmente montagna e mare.
 
I. Lanfredini, Labirinto di Arianna, 1990
Realizzato nel territorio di Castel Di Lucio, su un'altura che domina tutta la vallata, il labirinto è un'opera ciclopica. Una costruzione circolare in cemento su cui si erge una sorta di arco a sesto acuto che riporta al tema della Madre Terra e al mistero della fecondazione.
 
P. Dorazio, G. Marini, Arethusa, 1990
Gli artisti hanno decorato la caserma dei Carabinieri di Castel di Lucio con ceramica policroma, rallegrandone l'anonima architettura.
 
AA.VV. Il muro della vita, 1991
Artisti ceramisti nazionali ed internazionali hanno installato le loro opere personali sul muro che corre lungo la strada provinciale che collega il Comune di Castel di Lucio a Mistretta.
 
M. Staccioli, 38° Parallelo - Piramide, 2010
Opera realizzata su un'altura prospiciente agli scavi di Halaesa, nel territorio di Motta d'Affermo, le cui coordinate geografiche centrano esattamente la consistenza matematica del trentottesimo parallelo. E' un tetraedro titanico cavo realizzato in acciaio corten. Parzialmente sprofondato nel territorio roccioso presenta una fessura lungo lo spigolo occidentale attraverso la quale cattura la luce solare, registrando al suo interno i riverberi luminosi dallo zenit al tramonto. Al concetto di immortalità, notoriamente correlato alla piramide faraonica, subentra il concetto di transitorietà e di incessante anelito all'eterno.
 
 




 

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