30/11/2013

 

News & Eventi

 

* LE NEWS SONO AGGIORNATE A giugno 2023
   La data a lato è riferita all'istituzione della pagina
 

 
ACCORDO  DI  COLLABORAZIONE PER IL PERSEGUIMENTO DELLO SCOPO SOCIALE DELLA FONDAZIONE GIORGIO LA PIRA
AVENTE AD OGGETTO LA FORMAZIONE DEI GIOVANI NEL SETTORE DEL RESTAURO CARTACEO.
 
Mercoledì 14 giugno 2023 alla presenza dell’Assessore dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana Francesco Paolo Scarpinato e del Dirigente Generale del Dipartimento Mario La Rocca, sarà firmato l’accordo di collaborazione tra il Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro e per le Scienze Naturali ed applicate ai Beni Culturali, rappresentato dalla Direttrice Arch. Alessandara De Caro, e la Fondazione Giorgio La Pira Messinese, rappresentata dal suo Presidente Avv. Paola Dora Magaudda.

L’oggetto della collaborazione è la condivisione delle competenze professionali al fine di svolgere attività di formazione e specializzazione dei giovani - laureandi, specializzandi e dottorandi dei corsi Universitari - in attività di messa in sicurezza, manutenzione, conservazione preventiva e restauro di opere d’arte nel settore specifico del materiale librario e archivistico, dei manufatti cartacei e pergamenacei, del materiale fotografico, cinematografico e digitale (ex art. 182 c.1 bis del D.Lgs. 42/2004 e smi.).
Nel quadro della collaborazione il Centro Restauro si impegna a redigere i progetti di manutenzione, messa in sicurezza, conservazione preventiva e restauro che comprenderanno tutti gli aspetti riguardanti l’intervento da effettuarsi sulle opere scelte oggetto di intervento; la Fondazione si impegna, attraverso il conferimento di borse di studi, a sostenere economicamente i giovani che saranno coinvolti in ogni singolo progetto formativo approvato di comune accordo dalle parti.
 

 
 
 
 
Giornata formativa a Palazzo Montalbo
 
Come da programmazione, condivisa dal superiore Dipartimento Beni Culturali e I.S., mercoledi 17 maggio 2023 si terrà la prima giornata formativa rivolta ESCLUSIVAMENTE ai restauratori che operano all'interno dell'Amministrazione Regionale, Dipartimento Beni Culturali e I.S.
 

 
 
 
 
Presentazione dei numeri 25 e 26 di giugno e dicembre 2022 della Rivista OADI

 

Mercoledì 1 marzo 2023 alle ore 16.00, presso i locali del Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro a Palermo, verranno presentati i numeri 25/Giugno 2022 e 26/Dicembre 2022 della rivista OADI Rivista dell'Osservatorio per le Arti Decorative in Italia.
 
E' prevista una visita ai Laboratori del Centro. I lavori inizieranno alle 16,30 
 

 

 
 
 
ABITARE A SELINUNTE. DALLE ORIGINI AL MEDIOEVO
Pronto intervento di restauro conservativo
di reperti archeologici in mostra.
 
 
Il prossimo 23 novembre presso l'Antiquarium del Baglio Florio del Parco Archeologico di Selinunte verrà inaugurata la mostra “Abitare a Selinunte. Dalle origini al Medioevo”, una preziosa raccolta di reperti rinvenuti durante gli scavi dell'isolato F-F1 nord diretti dall'archeologa francese Martine Fourmont. In occasione del nuovo allestimento, i laboratori di restauro di materiale inorganico del C.R.P.R., hanno collaborato con il Parco di Selinunte ed eseguito un “pronto intervento di restauro conservativo” sui manufatti in materiale ceramico e lapideo che sulla superficie mostravano una considerevole presenza di efflorescenze saline.
 
Le operazioni di pronto intervento hanno quindi riguardato esclusivamente operazioni di desalinizzazione mediante diverse metodologie.
 
 
 
 

 

 
Le Vie dei Tesori e i Laboratori di Palazzo Montalbo
 
Il Centro regionale per la Progettazione e il Restauro parteciperà alla manifestazione de "Le Vie dei Tesori" del 2022.
 
Venerdì 30 settembre dalle ore 09,00 alle 18,00,
sabato 01 ottobre dalle ore 08,30 alle 13,30,
venerdì 30 ottobre dalle ore 09,00 alle 18,00 e
sabato 01 ottobre dalle ore 08,30 alle 13,30 sarà possibile ammirare i soffitti di alcune stanze di Palazzo Montalbo, la Biblioteca specializzata ed i Laboratori di Diagnostica e di Restauro dove il personale tecnico ed i restauratori illustreranno le tecniche di indagine e di intervento e le strategie conservative adatte alle diverse tipologie di manufatti.
 

 
 
 
 
Progetto di collaborazione tra l’Istituto V.Ragusa e Otama Kiyohara e il Centro Regionale Progettazione e Restauro
 
Il progetto di collaborazione tra l’Istituto V.Ragusa e Otama Kiyohara e il Centro Regionale Progettazione e Restauro ha come obiettivo la restituzione di quel delicato scambio tra oriente e occidente messo in opera dallo scultore Ragusa.
Il Liceo artistico Vincenzo Ragusa e Otama Kiyohara costituisce un unicum tra i licei cittadini per la presenza al suo interno di una sala museale intitolata agli artisti fondatori che ospita una ricca collezione di oggetti d’arte di varia tipologia databili tra il XVII e XX secolo.
La fondazione di un Scuola-Museo risale al 1883 e fu voluta dallo scultore Vincenzo Ragusa che, concluso il suo incarico in Giappone come docente dell’Accademia di Tokyo, ritornò a Palermo e organizzò la sua casa privata come luogo espositivo aperto al pubblico per mostrare la sua collezione di oltre 4000 manufatti d’arte orientale.
L’inaugurazione di questa prima Casa-Museo aveva il preciso obiettivo di dare un nuovo impulso alle tecniche artigianali siciliane in linea con il giapponismo europeo. Il successo riscosso da questa esposizione, insieme alla quale Ragusa aveva presentato il progetto di una nuova scuola per diffondere le tecniche orientali nella sua Palermo, fu condiviso dall’istituzione municipale dell’epoca che nel 1884 istituì una scuola riconosciuta dalla città di Palermo con il nome di Museo Artistico Industriale-Scuole officine, e ne affidò la direzione allo stesso scultore.
Il Museo giapponese di Ragusa diventava così il patrimonio identitario della città con funzione didattica in linea con le grandi scuole-museo europee. La configurazione della Scuola-Museo rimase invariata fino al Regio Decreto del 1887 con il quale, sebbene la scuola venisse riconosciuta dal governo con il nome di Scuola D’arte applicata all’industria, ne vietava gli insegnamenti delle tecniche orientali. Questo cambiamento segnò l’abolizione delle officine delle lacche giapponesi e la chiusura del museo orientale in quanto ritenuti "contaminanti" della cultura artistica italiana. La “nuova”scuola di Vincenzo Ragusa e dei suoi successori, nonostante la chiusura dell’identità museale, continuò ad acquistare oggetti di fattura occidentale sempre a scopo didattico mantenendo un nucleo espositivo per lo studio degli allievi.
La collaborazione tra l’Istituto e il CRPR nasce dalla necessità di portare alla luce gli anni in cui si formava il Museo e dalla volontà di valorizzazione dei manufatti del ricco patrimonio in esso conservato.
Tale patrimonio riassume le vicende più salienti della vita della Scuola, del Museo e della città di Palermo, in particolare
  • La collezione giapponese, costituita soprattutto dalle carta-pelle a rilievo, testimonianza del largo successo della sua industria in Europa nella seconda metà del XIX sec, rappresenta un interessante "caso studio", per la particolare tecnica esecutiva, che ha coinvolto il gruppo di lavoro coordinato dalla Prof.ssa Delia Chillura Martino dell’Università di Palermo. Lavoro pubblicato sulla rivista Nature.
    Gli acquerelli dei due fondatori, di cui due inediti dello stesso Ragusa, che dimostra il tentativo progettuale di incontro delle due culture, sottoposti ad intervento di pulitura e restauro e riconsegnati al Museo opportunamente condizionati.
    I manufatti restaurati presso i laboratori del Centro sono stati esposti in occasione della mostra O’Tama. Migrazione di stili tenuta nel 2019 nel Palazzo Reale di Palermo
  • Il corpus fotografico che descrive le vicende storiche della città di Palermo come l’esposizione Nazionale del 1891-92, il monumento equestre di Garibaldi del 1892 e la didattica di Vincenzo Ragusa;
  • La collezione del museo scolastico acquisita negli anni dopo la chiusura del museo giapponese costituita da arredi sacri del XVII sec. e ceramiche siciliane.

Tra i pregevoli arredi sacri interessanti per la ricercata fattura artistica e per la vicenda storica alla quale sono strettamente connessi spiccano tre paliotti in pelle che in virtù della citata collaborazione tra i due enti verranno sottoposti ad intervento di restauro a conclusione delle indagini diagnostiche previste.

 


 
 
 
 
Progetto di Alternanza Scuola - Lavoro
 
A partire dal 18 dicembre 2020 si svolgeranno, presso i laboratori di diagnostica e restauro del Centro, gli incontri con gli studenti dell'Istituto Vincenzo Ragusa e O'Tama Kiyohara - Filippo Parlatore nel percorso implementato di alternanza scuola lavoro Restauro: analisi, diagnosi, laboratorio sui Beni culturali e Patrimonio della Regione Siciliana - Il Museo Vincenzo Ragusa e O'Tama Kiyohara.
Gli incontri previsti dal percorso si svolgeranno in presenza, ad eccezione dell'incontro del giorno18 dicembre 2020 che si svolgerà in videoconferenza dalle ore 9.00 alle 13.00.
Tutor scolastici: Prof. Pietro Alfieri, Prof. Agostino Di Trapani
Tutor Centro Restauro: Restauratrici Serena Bavastrelli, Gloria Bonanno, Loredana Pasta
 
> Dicembre 2020
 

 
 
O’Tama. Migrazione di stili: Mostra a Palazzo Reale dal 7 dicembre al 6 aprile 2020
 
Sarà presentata a Palazzo reale dal 7 dicembre 2019 la mostra sull'artista giapponese O’Tama Kiyohara che visse a Palermo dal 1882 al 1933.
Organizzata dalla Fondazione Federico II - con il patrocinio dell’Ambasciata del Giappone in Italia -, in collaborazione con il Centro Regionale per la Progettazione e il Restauro, il Museo delle Civiltà - Museo Nazionale Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini” e il Liceo Artistico “Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara” la mostra presenta più di 80 opere, tra cartoni, manufatti, tessuti e 46 acquerelli, visibili per la prima volta dopo essere stati restaurati per l’occasione nei Laboratori di restauro del CRPR.
 
Gli acquarelli presentati provengono dal Museo “Vincenzo Ragusa e O’Tama Kiyohara” e si riconducono a due tipologie a seconda del soggetto rappresentato: gli acquarelli ikebana (o composizioni floreali) e quelli a soggetto botanico.
 
La Fondazione Federico II con questa mostra ricostruisce idealmente il percorso dell'artista nella sua permanenza a Palermo dal 1882 al 1933.
 
 

 

 
Presso i laboratori del CRPR è in corso il restauro di due disegni del XIX secolo facenti parte dell’Archivio di Damiani Almeyda; l’archivio è stato dichiarato di interesse storico particolarmente importante con decreto 366/2010 del MIBAC.
I disegni rappresentano il progetto dell’allora costruenda strada carrozzabile di accesso a Monte Pellegrino ed il primo progetto per il restauro del Palazzo di Città di Palermo.
Le opere riportavano consistenti danni, indebolimento dei supporti, alterazioni cromatiche di origine chimico-biologica, strappi e lacune.
L’intervento  di restauro delle opere, preventivamente sottoposte ad indagini diagnostiche volte ad  accertare la natura degli elementi costitutivi e delle alterazioni chimico-fisico-biologiche, sarà documentato in ogni sua fase e seguirà le indicazioni progettuali come da nulla osta della Sovrintendenza Archivistica di Palermo.
 
> Avviato nel luglio 2018 - Ultimato
 

 
 
 
Il progetto di restauro del dipinto di Mariano Rossi Il compianto del Cristo deposto dalla croce (metà XVIII sec)

Nella ricognizione e catalogazione delle opere custodite all’interno degli edifici religiosi di Menfi, molti dei quali furono distrutti nel tragico terremoto del ’68 che travolse la Valle Del Belice e in parte demoliti all’insegna del pericolo statico nella indiscriminata campagna per la salvaguardia dell’incolumità pubblica, rientra il dipinto “Il compianto del Cristo deposto dalla croce”, custodito all’interno della chiesa di Maria SS. Addolorata, sopra un monumentale altare marmoreo.

L'opera è del pittore Mariano Rossi (Mario Antonio Russo, Sciacca 1731 - Roma 1807), legato alla cultura neobarocca, che eseguì importanti affreschi alla Reggia di Caserta, a Villa Borghese a Roma, alla Cattedrale di Palermo e al Palazzo Reale in Piazza Castello a Torino. Il dipinto, per molto tempo ritenuto realizzato da un discepolo del pittore saccense, è oggi riconosciuto opera dell’artista come copia di quello che eseguì nel 1768 nella chiesa di Santa Lucia in Sciacca, come pala d'altare.
 
Il progetto di restauro conservativo della tela nasce nell'ambito di una collaborazione tra i Laboratori scientifici e di restauro del C.R.P.R. e i tecnici dei Laboratori di restauro del Polo Museale di Palazzo Abatellis e della Soprintendenza del Mare. Le differenti peculiarietà dei laboratori coinvolti, hanno consentito di mettere a punto una metodologia d'intervento basata sull’approfondita conoscenza dell'opera e la ricostruzione della sua vicenda conservativa. Contestualmente allo studio e alla verifica dei metodi e dei materiali più idonei per una restituzione materica e formale in linea con gli attuali criteri conservativi e le politica di ottimizzazione delle risorse.
 
> Il progetto, inviato alla Soprintendenza ai BB.CC. di Agrigento, è in itinere.
 

 
 
 
 
Intervento di restauro conservativo della collezione di acquerelli dell’artista giapponese O’Tama Kiyohara di proprietà del Museo Delitala ubicato nei locali del Liceo Artistico ‘V.Ragusa e O’Tama Kyohara'
 
Presso i laboratori del CRPR è in corso il restauro di 46 acquerelli della collezione dell’artista giapponese O’Tama  Kyohara, le opere costituiscono la raccolta di inediti e rappresentano prevalentemente elementi botanici anche se non mancano le rappresentazioni di oggetti e le prove di didattica del corso di pittura di O’Tama.
L’intervento  di restauro delle opere, preventivamente sottoposte ad indagini diagnostiche volte ad  accertare la natura degli elementi costitutivi e delle alterazioni chimico - fisico - biologiche, sarà documentato dal laboratorio fotografico in ogni sua fase e seguirà le indicazioni progettuali come da nulla osta della Sovrintendenza Beni culturali di Palermo.
E’ prevista una mostra degli acquerelli restaurati nell’ambito delle manifestazioni per “Palermo capitale della Cultura”.
 
> Avviato nel marzo 2018 - Ultimato

 


 

 
 
PROGETTO DI ALTERNANZA SCUOLA LAVORO
L’intervento del Laboratorio del restauro per l'approfondimento delle conoscenze del patrimonio artistico regionale
 
Il Progetto rappresenta una esperienza di collaborazione con un  soggetto esterno ed è rivolta agli alunni in contesti extrascolastici. L'esperienza di alternanza scuola-lavoro/stage  fa della conoscenza lavorativa un momento fondamentale del processo culturale e formativo e costituisce una risorsa importante, complementare all'attività didattica, mettendo in gioco tutti i diversi tipi di apprendimento: di carattere cognitivo, operativo, progettuale, relazionale, emozionale. Essa si qualifica per la sua valenza formativa, culturale,  professionalizzante ed orientativa.
Il Progetto attraverso il coinvolgimento delle professionalità presenti al Centro Regionale, mira alla valorizzazione dei beni artistici territoriali sottoposti a tutela ed all’acquisizione di alcune conoscenze e analisi effettuate sui manufatti sottoposti a restauro, attraverso l’acquisizione di competenze specifiche della disciplina come lo studio per l’analisi e le indagini scientifiche. La finalità del progetto mira a far comprendere i processi di gestione di un bene culturale, l’importanza della conservazione del nostro patrimonio artistico e l’acquisizione dei più importanti concetti sulla tutela e valorizzazione dei Beni Culturali. L’impegno del tutor aziendale ha riguardato un’intensa attività organizzativa e didattica durante la quale sono state svolte n. 30 ore di docenza frontale sulle tematiche riguardanti i diversi ambiti e settori di restauro; l’attività didattica è stata ulteriormente approfondita attraverso singoli seminari svolti dai laboratori scientifici, dalla biblioteca, dai tecnici della sezione archivistica e del laboratorio fotografico. Inoltre nei laboratori di restauro del Centro gli studenti hanno assistito alle singole attività di tirocinio dell’Unipa ed hanno partecipato ad alcune attività laboratoriali sul materiale cartaceo, realizzando un personale fax-simile, esemplare di legatura moderna. Durante lo svolgimento del progetto sono state previste alcune visite guidate nei più importanti Musei Palermitani, che hanno ricevuto nel tempo, attraverso l’impegno delle professionalità tecniche del nostro Istituto, alcuni importanti interventi di restauro sulle opere. 
 
 
 
> Anno scolastico 2017/2018
 
 

 
 
Vivere e abitare da nobili a Palermo tra Seicento e Ottocento: gli inventari ereditari dei Branciforti principi di Scordia
 
L'Unità Operativa S9.2 sta conducendo una ricerca storica che riguarda l'analisi alcuni inventari che, a partire dalla fine del Seicento fino alla metà dell'Ottocento a Palermo, i Branciforti principi di Scordia, stilarono per lasciare in eredità i preziosi beni di casa loro, oggi palazzo Mazarino in via Maqueda.
Il palazzo, edificio cinquecentesco, fu ampliato nel corso del '600 e del '700, lasciando comunque inalterato il nucleo originario.
La documentazione relativa ai suoi arredi comprende più inventari ereditari (1646, 1658, 1687, 1720, 1780), due inventari patrimoniali (1817, 1822) ed infine il catalogo della vendita all’asta del 1964. Negli inventari sono enumerati tutti gli oggetti della casa, non solo dipinti e sculture, ma anche effetti personali quali gioielli, biancheria, vestiti, suppellettili che formavano l’arredo ed il corredo della casa: mobili intarsiati, argenterie, parati confezionati con le più pregiate stoffe spesso ricamate con fili d’oro e d’argento. La precisa collocazione temporale di molti di questi beni consente di stabilire, per esempio, per quando tempo fu in uso un certo tipo di mobile, parato o gioiello, ma anche di sapere quando una nuova tipologia entrò a fare parte degli arredi e dei corredi della nobiltà siciliana. Nonostante la complessità dell'individuazione dei molteplici oggetti elencati negli inventari, molte voci riportate sono in dialetto antico, lo studio è risultato particolarmente interessante sia perché si sono riscontrate varie tipologie di ogni singolo pezzo, che fosse mobile o utensile in argento o gioiello, sia perché confrontando gli elenchi, è stato possibile osservare l'evoluzione delle forme e dei tipi, delle mode. Gli inventari Branciforti consentono una molteplicità di approfondimenti tematici per l’ambito territoriale specificatamente siciliano.
I dati rilevati sono stati sistematizzati in un database appositamente predisposti.
Al lavoro propedeutico di acquisizione ed organizzazione dei dati, segue l’approfondimento di temi specifici in capitoli o monografie.
 
> Avviato nel gennaio 2017 - Pubblicato
 

 
 
Studio per il monitoraggio dello stato di conservazione del Patrimonio Librario e Archivistico del Museo Archeologico Salinas di Palermo finalizzato ad un Progetto di conservazione e  restauro
 
A seguito della movimentazione del patrimonio librario ed archivistico per i recenti lavori di restauro del Museo “Salinas” di Palermo, l'unità S.9.2. ha intrapreso un'attività di monitoraggio dello stato di conservazione del cospicuo patrimonio antico della Biblioteca, particolarmente ricco di pubblicazioni specialistiche di archeologia, e dell'Archivio Storico che custodisce documenti di notevole interesse, tra i quali  i registri dei giornali di scavo di Selinunte, oggetto di frequente consultazione da parte degli studiosi, e i verbali della Commissione Antichità e Belle Arti. Tale studio è finalizzato ad un progetto di conservazione e restauro che prevede interventi di spolveratura, disinfestazione, restauro, rilegatura, e l'acquisto di scaffalature e contenitori idonei ad una corretta conservazione del patrimonio archivistico.
 
> Avviato nel gennaio 2017 - in corso

 


 

 
Il Ruggito della velocità
 
Nell’ambito del progetto “Il Ruggito della velocità” dedicato alla Targa Florio motociclistica e alla cultura dell’epoca in cui si svolse la manifestazione sportiva ideata da Vincenzo Florio tra il 1920 e il 1940, presso il CRPR si è tenuto un ciclo di conferenze.
 
Prossimi appuntamenti
Palazzo Montalbo ore 16,30:
6 dicembre  Anna Maria Ruta: “La moto nell’arte”
13 dicembre L. Barreca e A. Ficile: “Musea: la rete dei musei”
 
 
> Mostra inaugurata il 22/12/2017
 

 
 
 
Progetto di restauro per l'apparato decorativo di Palazzo Montalbo, Palermo
 
Palazzo Montalbo, sede del CRPR, costituisce una preziosa realtà architettonica, caratterizzata da rilevanti apparati decorativi non restaurati nell’ultimo intervento concluso nel 2000.
Il manufatto si inquadra nella continuità monumentale della cortina del fronte sull’asse dell’antica via del Molo, caratterizzata dalle rilevanti architetture del Palazzo, dell’ex Quinta Casa dei Gesuiti al Molo, della Villa dei marchesi De Gregorio e dello smerigliano Arsenale seicentesco.
Il progetto, a cura dell'UO S9.3, riguarda il restauro degli apparati ornamentali delle volte settecentesche dei vari ambienti del piano nobile e del piano ammezzato, intervenendo sugli elementi originari decorativi esistenti tramite il restauro conservativo degli eleganti ornati in rilievo in stucco, in ceramica e delle superfici dipinte.
Sui prospetti esterni, caratterizzati da decori seicenteschi rocaille, mostre settecentesche e dai portali gemelli, si prevede un'intervento che restituisca il decoro monumentale al palazzo.
 
> Avviato nel luglio 2017 - Pubblicato
 

 

 
Progetto di illuminotecnica per gli interni della Chiesa di Santa Maria Maddalena, Palermo
 
Il progetto, curato dall'UO S.9.3, prevede un nuovo e più efficiente sistema di illuminazione per gli interni della pregevole Chiesa normanna di Santa Maria Maddalena, che si trova ubicata all'interno del Comando della Legione Carabinieri Sicilia, nell'antico quartiere militare di San Giacomo in prossimità della cinquecentesca Porta Nuova.
Il nuovo impianto è volto al miglioramento dell'illuminazione, anche nel corso delle funzioni liturgiche, al fine di ottenere una più intensa ed adeguata percezione spaziale per l' apprezzamento visivo e la valorizzazione delle peculiarità architettoniche della chiesa e dei manufatti storico-artistici contenuti al suo interno, con particolare attenzione per la preziosa Croce lignea dipinta su fondo oro risalente al XV secolo collocata in sospensione al centro dell'abside e per la statua in marmo di scuola gaginiana del XVI secolo raffigurante Santa Maria Maddalena, posta sul lato sinistro della chiesa. 
 
> Avviato nel marzo 2017 - Ultimato
 

 
 
 
 
Progetto di restauro delle superfici decorate della Chiesa del Sacro Cuore di Gesù, Monreale
 
La chiesa venne edificata agli inizi del XVI secolo per volontà del Cardinale Alessandro Farnese vescovo di Monreale ed annessa all'antica casa del Collegio dei Padri Gesuiti, probabilmente su disegno dell'architetto Giovanni Tristano. In seguito furono apportate importanti modificazioni alla fabbrica con un nuovo impianto a croce greca.
Il progetto è finalizzato al restauro conservativo del manufatto architettonico e delle superfici decorative interne ed esterne. In particolare l'U.O. S9.3 curerà gli interventi relativi alla risoluzione di alcuni problemi conservativi legati alla presenza di infiltrazioni di acque meteoriche e di risalita. Ammaloramenti e degradi sono stati riscontrati lungo i muri d'ambito, nei tamburi delle cupole e nelle cornici all'imposta delle volte.
Saranno programmati restauri conservativi per i prospetti esterni, con particolare attenzione per il pregevole portale in conci litici collocato nel prospetto principale, per i dipinti murali, le cornici ed i rilievi plastici in stucco monocromo - dipinto e dorato - presenti negli interni.
Gli interventi conservativi riferiti ai beni storico-artistici contenuti all'interno della chiesa saranno curati dall'U.O. S9.2. 
 
> Avviato nel luglio 2017
 

 
 
 
Sistema di accreditamento e di monitoraggio dei livelli di qualità e degli standard dei luoghi della cultura della Regione Sicilia
 
La U.O.S9.3 del C.R.P.R collabora dal 2/11/2016 con la U.O.S6.4 del Dipartimento dei Beni Culturali e dell' Identità Siciliana per l'attività relativa al "Sistema di accreditamento e di monitoraggio dei livelli di qualità e degli standard dei luoghi della cultura della Regione Sicilia" che costituisce lo strumento per il raggiungimento degli standard di qualità attraverso una puntuale conoscenza dei principali servizi e dotazioni funzionali organiche, ma anche delle criticità dei luoghi della cultura siciliani Musei, Antiquarium e Aree Archologiche.
 
La U.O.S9.3 fa parte del gruppo costituito per la valutazione dei questionari prodotti dai vari Istituti. Il gruppo ha già concluso la prima fase istruttoria "di lettura ed esame" dei questionari pervenuti dai luoghi della cultura a titolarità regionale, sulla base dei manuali di riferimento (Manuale per i Musei e Manuale per le aree e parchi Archeologici).
 
 

 
 
 
 
Dalla Cala al Molo Nuovo: il palazzo Montalbo all'interno dello sviluppo delle nuove aree del porto dalla fine del XVI agli inizi del XX secolo
 
Nell'ambito dell'acquisizione di dati documentali e bibliografici sul palazzo Montalbo e sul rudere settecentesco adiacente la Quinta Casa (oggi Istituto Comprensivo Karol Wojtyla), gli studi condotti dall'UO S9.3 hanno anche interessato l'area portuale di Palermo e il territorio circostante, con un approfondimento delle fasi storiche, le strategie di crescita e le trasformazioni delle zone comprese tra il Molo della Garita e il Molo Nuovo.
Con la conoscenza delle mutazioni nei secoli degli indirizzi politici, dei cambiamenti economici e tecnologici che hanno determinato l'evoluzione industriale e commerciale del porto di Palermo si è teorizzata una ricostruzione delle strategie di investimento in loco di alcune famiglie i cui rappresentanti ricoprivano importanti cariche al servizio del Re e del Senato palermitano; è il caso di Giovanni Maria San Martino Ramondetta fondatore di palazzo Montalbo.
In maniera specifica lo studio è indirizzato alle strutture architettoniche (e alla loro destinazione d'uso) sorte nella zona porto durante le varie fasi di sviluppo e alle infrastrutture nate ai fini di collegare lo stesso alla città (permettendo l'espansione urbanistica extra moenia), la loro evoluzione, la loro trasformazione o il loro decadimento. 
 
> Studio avviato nell'ottobre 2017 - Ultimato
 
 

 

 
Progetto delle opere di riqualificazione e valorizzazione funzionale del Real Albergo dei Poveri, Palermo
 
L'architettura del Real Albergo dei Poveri, relativamente alla porzione di proprietà del demanio regionale, è destinata a contenere spazi ad uso pubblico e per tale fruizione occorre adattare gli ambienti alle nuove esigenze funzionali e realizzare la necessaria impiantistica, ciò nel rispetto della valenza storica artistica ed archeologica del monumento, considerato che il monumento ricade entro il perimetro della necropoli punica, compreso fra piazza Indipendenza, via Cappuccini, corso Pisani, via Cuba e via Pindemonte.
Per la vasta area tra il retro prospetto della architettura monumentale e via Cappuccini è stata avviata una ricerca nell’ambito della cartografia storica che ne attesta nel tempo l’uso a giardino con impianti di essenze arboree. Sulla base del progetto definitivo redatto da Invitalia è stato rielaborato un intervento che prevede opere al piano seminterrato ed al piano terra con l’installazione di un ascensore e di una scala.
 
> progetto definitivo 30/11/2017
 
 

 

 
La riscoperta dell'opera pittorica di Antonio Titone. Indagine conoscitiva e proposta conservativa di un'opera in acrilico
 
La proposta progettuale, su cui ha lavorato l'S9.4, aveva l'obiettivo di definire la strategia più opportuna e di redigere in maniera dettagliata il protocollo per un intervento conservativo dell'opera di A. Titone “Vetrina con maglia,canottiera e mutande”, oggi esposta alla GAM e presentata alla Galleria Civica di Palermo nel 1965 nell'ambito della mostra d'avanguardia “Revort I”.
Pertanto è  stato redatto un protocollo metodologico d'intervento per la conservazione ottimale dell'opera con il Dipartimento STEBICEF dell'Università  di Palermo con cui il CRPR da tempo collabora per via del corso di laurea in conservazione e restauro dei BB.CC.
La collaborazione si è articolata nelle seguenti fasi:
a) la fase conoscitiva e diagnostica propedeutica alla definizione delle “linee guida” atta a caratterizzare l'opera nelle sue componenti materiche e costitutive ,e nei suoi tratti identificativi storico-culturali;
b) La fase della caratterizzazione del particolato coeso e' stata affrontata a livello di indagini biologiche per giungere alla definizione dei Taxa-microbici;
c) La fase della combinazione dei dati ottenuti dallo studio storico-artistico e dalla diagnostica ha consentito di elaborare la strategia più  idonea per la conservazione dell'opera ;
 
L'indagine conoscitiva è  stata esposta nel corso della conferenza pubblica il 22 marzo 2017 nella sala conferenze di Palazzo Montalbo
 
 

 

Il restauro del "Guerriero" di Agrigento e la progettazione dei nuovi interventi sulle opere in materiale lapideo
 
L'Unità operativa S9.4 si è fatta carico di espletare e condurre a buon fine le voci di spesa relative al progetto finanziato dal British Museum per il restauro e l'allestimento della mostra già realizzata dal 12 aprile al 14 agosto 2016, al British sulla statua del “guerriero” del museo archeologico P. Griffo di Agrigento.
In particolare si è proceduto alla realizzazione di indagini diagnostiche (anche con l'ausilio di laboratori esterni), all'intervento di restauro vero e proprio sulla statua all'interno del laboratorio del CRPR, ai sopralluoghi e missioni del personale specializzato al museo di Agrigento.
Nel corso di questi sopralluoghi si è concordato col Museo di avviare i preliminari al restauro di altre opere in materiale lapideo che necessitano di una revisione sullo stato.
Complessivamente il CRPR è impegnato nella pulizia e restauro di reperti ceramici danneggiati nei magazzini del museo, nell'indagine sui reperti in legno provenienti dalla zona a nord del tempio di Eracle ad Agrigento, nella pulizia di due statue in marmo di età  ellenistica (Afrodite e torso maschile), nella revisione dei perni di sostegno (e della loro tenuta) della delicata statua marmorea di Efebo, collocata sulla base antisismica nel 2010 per conto del Getty Museum di Malibu.
Questa attività, condotta dal restauratore in materiale lapideo del laboratorio CRPR, viene supportata dagli studenti specializzandi del corso di laurea in restauro BB.CC.
 
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